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mercoledì 19 settembre 2007

Recensione: Candyman - Terrore dietro lo specchio



Genere: horror
(medio splatter)

Regista: Bernard Rose

Stati Uniti 1992


La ricercatrice universitaria Helen e la sua collega e amica Anne-Marie stanno preparando una tesi su una leggenda metropolitana, Candyman, un uomo nero che appare se il suo nome viene pronunciato cinque volte davanti ad uno specchio; la ricerca della verità la farà sprofondare nell'incubo...










"Diranno che ho sparso del sangue innocente, ma a cosa serve il sangue
se non ad essere sparso...
" (Candyman)

Di questo lavoro mai avevo sentito parlare. Di conseguenza mi sono avvicinato al film con diffidenza e qualche pregiudizio. Proprio per le mie basse aspettative sono rimasto stupito e soddisfatto dalla bellezza dell'opera di Bernard Rose.

Innanzitutto due parole sul creatore di Candyman: questa figura è nata dalla mente (un pò malata, aggiungo con ironia) di Clive Barker... se non lo conoscete sappiate che per gli horrormaniaci è un autore di libri paragonabile a Stephen King, un autore il cui talento è (a mio avviso) la straordinaria (e perversa) immaginazione.
Conoscete i Cenobiti di Hellraiser (diretto proprio da Barker)? Pinhead, testa di chiodo, vi dice niente? Catene, uncini, carni strappate, cubi enigmatici che regalano al possessore piaceri inimmaginabili? Oppure l’universo di Cabal, altro film diretto dal nostro, con decine di mostri frutto della sua immaginazione?

Gli horrormaniaci sanno di cosa sto parlando, gli altri potrebbero anche passare oltre e lasciar perdere: Hellraiser non è un horror per tutti, in non l'ho mai visto, ho conosciuto Pinhead in due film (tra l'altro mediocri), Hellraiser 5: Inferno e Hellraiser: Hellseeker. Se mi capiterà l’occasione comunque prometto che non mi perderò l’originale, appunto Hellraiser (anche se i Cenobiti di primo acchito non mi trasmettono molta simpatia...).

Dopo il doveroso omaggio al creatore di mille e più mostri, torniamo a questo Candyman.

La storia è interessante, lo spettatore si immedesima nelle due ricercatrici ed é incuriosito ed affascinato da questa entità misteriosa, la figura dell'uomo nero e il suo amore impossibile finito in tragedia colpisce lo spettatore e quasi commuove.

Altro punto di forza è senza ombra di dubbio la colonna sonora: le melodie sono meravigliose (colonna sonora firmata da Philip Glass) e, unite alle suggestive (e spesso lugubri) ambientazioni (efficace il fatiscente palazzo del Cabrini Green), valgono il prezzo del DVD.

Benissimo gli interprenti: brava (e bella, il che non guasta) Virginia Madsen (ma é la sorella di Michael?) nel ruolo della sfortunata protagonista, inquietante ma allo stesso tempo affascinante l'omone nero interpretato da Tony Todd, attore che avevo conosciuto nel remake de La notte dei morti viventi di Savini.

Mettiamoci pure un finale amaro e struggente che tocca al cuore lo spettatore e l’opera è fatta.

Alcuni recensori nelle loro opinioni su Candyman hanno parlato di sottotrame narrative, tra queste la paura dell'uomo nero (non del babau, ma una riflessione sulla lotta razziale tra bianchi e neri) e le pulsioni psicologiche/erotiche della mente umana (della protagonista): sono abbastanza d'accordo, soprattutto su quest'ultima tesi, considerando che l'autore Clive Barker ha spesso affrontato nelle sue opere il tema del desiderio proibito e del piacere... proprio questo accade in Candyman: Helen non resiste alla curiosità di pronunciare cinque volte Candyman davanti allo specchio (da sempre l'uomo è attratto da ciò che è proibito, è una storia vecchia migliaia di anni: ricordate Pandora e il vaso?) e, una volta apparso, si instaura tra i due un ambiguo rapporto, a mio avviso anche di attrazione ed amore. Già, perché mi è venuto il dubbio che Helen possa rappresentare una sorta di reincarnazione della donna della quale Candyman era innamorato (questa rimane comunque un’impressione personale).

Qualche peccatuccio c'é: nella scena iniziale, una coppia si sta preparando a... (ci siamo capiti), e alla ragazza viene l'idea geniale di pronunciare la parola maledetta davanti allo specchio... ma non aveva altro a cui pensare??? E poi cosa succede ad Helen nell'arco di tempo che passa tra l'apparizione di Candyman e gli omicidi la cui colpa ricade su di lei??? Non è dato saperlo. Perché Candyman appare se il suo nome viene evocato cinque volte davanti ad uno specchio??? E perché uccide innocenti? Non potrebbe vendicarsi di quelli che lo hanno massacrato anni prima??? E se Candyman fosse solo il frutto dell’immaginazione della protagonista??? Sono domande che non trovano risposta.

Per concludere, gli interrogativi che vi ho elencato in precedenza non sminuiscono il valore complessivo di un'opera che, a mio avviso, è un gioiellino, adatto sia agli amanti dell'horror e non, un film che consiglio a tutti. La violenza non mi pare insostenibile, qualche goccia di sangue scorre, ma non mi sento di definirlo un film violento (solo qualche squartamento con l'uncino...).

Un consiglio sincero: statene alla larga se avete paura delle api.

Riserve a parte, promosso pienamente. Consigliatissimo. Lo inserisco senza esitazioni tra i miei film preferiti. Davvero bello. E malinconico. Una "fiaba nera".



Voto Finale: 9



Scheda dell'IMDb



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