Google

Benvenuti
nel mio blog.

Se le mie recensioni vi sono state utili, se vi sono piaciute,
se non siete d'accordo, lasciate un segno del vostro passaggio.
E' gratuito e libero.

Per una corretta visualizzazione dei contenuti, è consigliabile utilizzare Mozilla Firefox come browser, e scegliere l'opzione Visualizza-> A tutto schermo.

Grazie.


giovedì 1 gennaio 2009

Ricordi cinematografici (e non solo) del 2008



Il 2008 è oramai alle spalle. Mi piacerebbe tirare le somme di questo anno “cinematografico” con voi lettori, così come è stato per il 2007.



Durante queste vacanze mi sono ubriacato di cinema: ho recuperato capolavori come Battle Royale, Memento e Seven, e ho cercato

di approfondire ulteriormente il panorama horror: Hellraiser, Hostel 2, Inferno in diretta, La sedia del Diavolo, Nightmare,

Non aprite quella porta (l’originale), Para entrar a vivir

sono le recensioni che pubblicherò prossimamente.


Se qualcuna di queste vi interessa particolarmente fatemelo sapere.





Che dire del mio blog… penso che quest’anno, in particolare a partire dall’estate, abbia preso una strada ben precisa. Quella dell’horror.

Dai grandi classici ai film semisconosciuti, ho cercato di allargare

la mia conoscenza del genere.


Prima mi sembra comunque giusto dedicare due parole agli altri generi.


Ho recensito due capolavori di Scorsese: Quei bravi ragazzi

e The Departed. Due ottimi film.

Il primo sembra quasi un documentario sulla vita di un collaboratore

di giustizia. L’ascesa, il successo, i primi guai, i tradimenti…

tutto condensato in due ore di grande cinema.

Notevole pure il suo ultimo lavoro: ispirato a un thriller coreano,

è un film dotato di un ritmo incalzante, coinvolgente. Forse non avrà

il fascino di lavori come Casinò o Quei bravi ragazzi, è un film,

come dire, più “moderno”, ma non meno meritevole di elogi.





Ho provato con il fantasy. Eragon mi suscitava sensazioni positive.

Ma ho sbagliato...





Cane di paglia e Funny Games sono i film non horror che hanno trattato efficacemente il tema della violenza. Hanno fornito ottimi spunti di riflessione.





Ripensandoci mi fanno venire in mente i tipici film d’assedio…

come non citare dunque il magnifico Distretto 13 di Carpenter.

Una piacevolissima sorpresa. Fantastico western metropolitano.





Ora passiamo all’horror.


Due parole sugli horror recensiti recentemente. Planet Terror

di Rodriguez mi ha divertito molto, sono rimasto sorpreso in positivo

da The Mist, e mi sembra giusto spendere un elogio per REC,

che la sfiga mi ha impedito di recensire (la recensione è andata perduta causa la morte della mia memoria usb). Un buon horror. Claustrofobico, teso all’inverosimile.





Veniamo ai film cult.


I film sui serial killer: American Psycho e Henry - Pioggia

di sangue. Due mostri completamente differenti: istruito, colto,

ricco il primo, povero e con un passato da dimenticare il secondo.

Unica caratteristica in comune: la ferocia.





Per la serie “spaventiamo senza un goccio di sangue”, due film su tutti. The Blair Witch Project: una simpatica buffonata. Ci sono cascato pure io. Con un po’ di anni di ritardo.

Lento, angosciante, a tratti ipnotico Session 9.





Ho recuperato qualche perla di Carpenter: The Fog, Il Seme

della Follia e Il signore del male. Soprattutto il secondo è il film

che mi è piaciuto di più. Elogiare la filmografia di Carpenter è tempo perso, fatica sprecata. Oramai il suo curriculum parla da sé.





Spero con il mio piccolo contributo di avere dato visibilità a due horror (mica tanto horror) che ho trovato interessanti: parlo de La morte dietro la porta e de Il buio si avvicina. Ok, si tratta di due film completamente diversi. Il primo è un film politico, sociale, affronta il tema della guerra: molto commovente in alcuni tratti. Il secondo è un horror romantico, un road movie avvincente con al centro una storia d’amore

tra vampiri (no, non è Twilight…).





Ora passiamo a quelle che definisco piccole perle. Ok, non facciamo

di tutta l’erba un fascio, però… li definisco così perché si tratta di film

poco pubblicizzati, alcuni di questi meriterebbero maggiore notorietà,

e spero con il mio “lavoro” di avere aumentato la loro visibilità

(mio Dio come mi sopravvaluto…).


Quelli che mi hanno “preso meno” sono stati Cube Zero (forse perché non ho visto i precedenti, forse perché è un po’ macchinoso),

Stephen King's Desperation (rimane pur sempre un buon film,

che punta non solo a spaventare ma pure a riflettere sulla fede,

come The Mist), Malevolence (slasher girato con due soldi,

non da buttare) e Reeker (un horror per adolescenti che gioca a fare

il film “serio”). Non si tratta di brutti film, non vorrei essere frainteso. Semplicemente non li riguarderei una seconda volta qualora

mi capitasse l’occasione.





I fan di Romero sono invitati a recuperare Dead Meat,

ottimo zombie-movie girato con due soldi ma in grado di garantire

un eccellente intrattenimento.





Chi ha voglia di farsi due risate può dare un’occhiata a Dead End:

forse in alcuni momenti un po’ demenziale, ma strappa più di qualche risata. Chi ha voglia di ridere e sopporta lo splatter in grandi quantità

può puntare su Evil Aliens: un festival del grandguignol iperdemenziale.





Pure Zombie Honeymoon è un film gradevole, simpatico, e strappa pure qualche lacrimuccia: si tratta di una bella storia d’amore… con zombi.





Un film che punta a spaventare senza violenza è Dead Silence:

una classica ghost story. Il tentativo di James Wan di evadere

dalla recente moda di pellicole splatter è da elogiare.





Passiamo ora ai film “seri”. Duri e puri.


Them è un bel film d’assedio. Una coppia. Una casa isolata.

Misteriosi nemici. Semplice semplice, ma piuttosto angosciante.

Da vedere in una sera buia, bagnata dalla pioggia.





Un film che mi ha trasmesso angoscia è stato Calvarie.

Tristezza, malinconia. I protagonisti sono disgustosi, ma fanno quasi pena

nella loro solitudine.





L’horror italiano è morto? Guardate Bad Brains, cercate la filmografia

di Zuccon e ricredetevi.





Veniamo ai tre film più crudi.


Imprint. Trattasi dell’episodio della serie Masters of Horror

che ha scandalizzato l’opinione pubblica. Non mi ha impressionato tanto l’esibizione di violenza, piuttosto sono rimasto colpito dal pessimismo, dalla visione negativa dell’umanità che il lavoro di Miike sbandiera.





A proposito della serie tv, ho trovato molto interessanti gli ultimi tre episodi che mi mancavano: Dance of the Dead (buon horror sociale), The Fair Haired Child (dramma di due genitori che hanno perso

il figlio e sono disposti a tutto pur di riaverlo) e Sick Girl

(bizzarra love story).





Broken è un interessante survival horror. Ha qualcosa in comune

con i torture porn alla Saw, come la scena shock iniziale, però tenta

di approfondire psicologicamente l’ambiguo legame che si instaura

tra vittima e carnefice.





Il premio per il film più disturbante va a À l’intérieur. Un vero pugno nello stomaco. Un film malvagio. Devastante. Consigliato solo a chi cerca qualcosa di forte (ok, lo so, in giro c’è pure di peggio, ma questo prodotto perlomeno ha un senso, a mio avviso non si tratta di violenza gratuita).

In questo film una donna incinta è il bersaglio di una violenza inaudita.

Ho già detto tutto.





Una parentesi va aperta per quei film che mi hanno deluso.

Penso a Cloverfield, o a Saw 3. Il primo ha subito l’effetto boomerang dell’imponente campagna pubblicitaria. Il secondo si è rivelato

un campionario di atrocità assortite. Chissà il 4 e il 5, non li ho ancora visti, quando avrò del tempo da perdere li recupererò.

In fin dei conti questi due film mi sono piaciuti, non mi sento di definirli film brutti, ma non vanno al di là della sufficienza scolastica.





Insignificante e inutile: queste sono le impressioni suggerite dalla visione de Le colline hanno gli occhi 2.





La palma del film più brutto va, purtroppo, a La Terza Madre

di Argento. Sono stato molto cattivo nella mia recensione, di solito

mi sforzo sempre di trovare qualcosa di buono in un film, ma questa volta l’ho stroncato in pieno. Un po’ mi dispiace.





Il film dell’anno… anche se l’ho visto nel 2007… vabbè, l’ho rivisto

un casino di volte quest’anno, e l’ho pure messo sull’iPod, è


A Bittersweet Life





Il suo titolo è diventato il mio nickname su MSN (fa sempre un bell’effetto, è un nick affascinante) e pure nelle mie (rare) escursioni in chat

(anche qui fa effetto: attira orde di maniaci che pensano sia una ragazza).


Perché il film mi abbia così colpito… è un segreto e lo tengo per me.





Professionalmente parlando è stato un anno fantastico: gli esami

sono andati a gonfie vele e la tesi di laurea, sui beni simbolici

e sul consumo posizionale, è quasi pronta: dovrei discuterla i primi

di febbraio, o al massimo a marzo.


Dunque l'esperienza universitaria si può considerare chiusa.





La chiusura di una parentesi così importante lascia ora il posto a un senso di malinconia (azz, mi sento un po’ emo…). Certo, c’è la soddisfazione,

per carità. Eppure… forse perché mi sono anche innamorato della città, Genova, e l’idea che tutto sia finito mi spiazza…





Quante passeggiate, accompagnato dalle canzoni di un FANTASTICO gruppo che ho scoperto i primi mesi dell’anno che si è chiuso:


i SEETHER





Così come voglio pubblicizzare horror poco conosciuti,

voglio sponsorizzare questo gruppo sudafricano. Non pensavo che nessun altro gruppo avrebbe potuto fare breccia nel mio cuore così come

è successo con i Linkin Park, eppure mi sono dovuto ricredere.

The Gift, Fine Again, Fade Away, Never Leave, Truth, sono canzoni meravigliose. Non sono molto allegre, diciamoci la verità.

Però vale la pena ascoltarle.

Soprattutto The Gift, forse è la canzone più bella che abbia mai ascoltato.





Spenderei due parole anche per un altro gruppo interessante, che conosco ancora poco: i Papa Roach. Last Resort, Scars e Forever sono i loro brani che mi hanno colpito di più.





Concludo dedicando un piccolo spazio alla mia squadra del cuore,

il Cagliari. L’anno scorso, di questi tempi, mi rivolgevo alla squadra implorando di credere in una salvezza quasi impossibile.

I ragazzi ci hanno regalato una seconda parte di stagione memorabile, guidati da un grande mister e soprattutto un grande uomo,

Davide Ballardini.





Quest’anno, malgrado un pessimo inizio, la squadra ha imboccato

i binari giusti. Guidati da un allenatore giovane, ma preparato,

come Massimiliano Allegri, stiamo navigando in acque tranquille.

Il gioco c’è, il mister mi sembra sereno ed equilibrato, il presidente

se sta buono e calmo gliene siamo grati, ci sono i presupposti

per una salvezza tranquilla.


Dunque resta un messaggio da lanciare ai miei idoli: sono orgoglioso di voi, ma non abbassate mai la guardia! Continuate così’, prima ci salviamo

e meglio è!!!




Grazie a Voi per la pazienza di avere letto questo papiro, vi auguro ancora buon 2009 di cuore, e continuate a seguirmi!



2 commenti:

kikkispini ha detto...

..hai studiato a Genova???
fantastico!! io SONO di Genova, e sono innamorata della mia città..non so di dove sia tu..ma se per un pò hai vissuto al mare..come me..beh, quel mare ti entra nel cuore e non puoi più farne a meno!!

Marco83 ha detto...

Genova *_* *_* *_* <3 <3 <3 <3 <3