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venerdì 14 marzo 2008

Recensione: The Fog


Genere: horror
(poco splatter)


Regista: John Carpenter


Stati Uniti 1980



Nella cittadina di Antonio Bay fervono
i preparativi per la festa del centenario.
Il clima di festa è funestato
da inspiegabili fenomeni.
L’equipaggio di un peschereccio scompare misteriosamente.

La sera della festa una fitta nebbia avvolge la cittadina.
Qualcosa o qualcuno sta tornando dal mare per saldare
un vecchio debito…



Padre Malone:

Antonio Bay è un paese maledetto,
tutti noi siamo maledetti


Se qualcuno in futuro dovesse chiedermi “vorrei avvicinarmi all’horror ma non sono ancora pronto per fiumi di sangue” il primo film
che mi verrebbe in mente sarebbe questo The Fog
.
Vediamo insieme il perché.


Primo: il regista.
John Carpenter è sinonimo di garanzia.

Il seme della follia
. Il Signore del Male.
La Cosa
.
Halloween. Vampires.
Tanto per fare qualche nome...


Secondo: l’atmosfera.
La nebbia è un fattore atmosferico suggestivo, non c’è alcun dubbio.
Il regista anche qui ripropone il tema dell’assedio. Così come in molti dei suoi lavori precedenti, i protagonisti
sono circondati dalle forze dell’oscurità
e non c’è possibilità di sfuggire. Questa volta è un’intera cittadina
ad essere posta sotto assedio.


Terzo: la storia.
La trama del film non è molto differente dalle storie
di fantasmi che si possono raccontare seduti attorno
a un falò sulla spiaggia.
Affascinante e suggestiva.


Quarto: il ritmo contenuto.
Non ci sono balzi sulla sedia, boati fragorosi, Carpenter non rincoglionisce lo spettatore con la regia frenetica (caotica forse è il termine giusto)
di film odierni tipo Saw.


Quinto: i sinistri presagi che annunciano ai protagonisti (e allo spettatore) la venuta del Male. Carpenter vuole suggerirci uno spavento, non ricorre allo splatter a buon mercato.


Sesto: la credibilità dei protagonisti.
Le loro reazioni sono normali, e quindi credibili. Sono persone comuni di fronte a qualcosa
di inspiegabile.


Questi sei fattori (spero di non avere perso qualcosa per strada) combinati assieme producono un film che non sarà certamente
un capolavoro di ritmo e azione, ma ha tutte
le qualità per essere catalogato nella categoria
“film di culto”.


Forse (il dubbio è comunque d’obbligo) The Fog non raggiunge i livelli dei capolavori citati precedentemente, ma questo non gli impedisce
di ritagliarsi un posto tra i
“film che un horrormaniaco dovrebbe vedere”.


Mi sembra opportuno approfondire un pochino la trama.


Il tranquillo paese di Antonio Bay è pronto
per la festa del centenario.
Mentre fervono i preparativi eventi sinistri minano la tranquillità degli abitanti.
Vetri in frantumi, guasti improvvisi,
animali impazziti.
Ma il peggio deve ancora venire. Una barca di pescatori viene circondata dalla nebbia: nell’oscurità appare un galeone (o un vascello, fate voi),
i tre pescatori vengono aggrediti ed uccisi da misteriosi figuri.




Le indagini (perdonatemi la battuta a buon mercato) sono in alto mare: solo un corpo viene ritrovato, ma troppe domande non trovano risposta.


Nel frattempo padre Malone,
il reverendo della cittadina,
trova nella sacrestia un diario nel quale è celata una orribile verità sulla nascita del paese. Antonio Bay è un paese costruito su una menzogna.
Del sangue innocente è stato versato. Ora quelle vittime stanno tornando per chiedere che giustizia venga fatta.




Questa è pressappoco la trama, ho cercato allo stesso tempo di essere abbastanza chiaro senza però svelare troppi particolari.

A voi scoprire il resto.


Andate sul sicuro con questo bel film. Ci metto la firma.



Voto Finale: 9 (forse anche stavolta sono stato troppo buono...)



Scheda dell'IMDb

14 commenti:

Anonimo ha detto...

bussisotto:
Grazie Marco per avermi regalato questa chicca di recensione!!
The fog è uno dei capolavori del grande Carpenter (in aggiunta, ricordiamoci della presenza della sempre bravissima Jamie Lee Curtis, all'epoca regina incontrastata dell'horror).
L'atmosfera è suggestiva, l'idea non banale e la regia centra l'obiettivo. Un film di paura, che evita sequenza splatter e che gioca con la tensione, nel gioce del vedo e non vedo.

Marco83 ha detto...

A proposito di The Fog: hai visto il remake? Dicono sia orribile... io non ho il coraggio di procurarmelo...

Anonimo ha detto...

Bussisotto:

Partiamo dal fatto che io, in genere, non è che ami i remake...la versione del 2007 è piuttosto oscena, devo dire la verità...la "poesia" dell'orginale è del tutto perduta, purtroppo.
Rimangono solo gli effetti speciali....

Marco83 ha detto...

Probabilmente l'unico remake interessante è stato "Le colline hanno gli occhi" di Aja... anche "L'alba dei morti viventi" di Snyder però non è male

Anonimo ha detto...

Bussisotto:
concordo su entrambi i remake.In realtà trovai molto piacevole anche il Remake de "La notte dei morti viventi" di Tom Savini e, tutto sommato, anche "Non aprite quella porta" mi è sembrato ok.

Ne approfitto per mandarti i miei più cari auguri di Buona PAsqua Marcolì!!!!

Marco83 ha detto...

Auguri anche a te!
Anche i remake che citi tu sono più che dignitosi.
Mi auguro comunque che la "febbre da remake" passi di moda, anche perché di registi talentuosi in giro ce n'è abbastanza, e non vedo perché debbano andare a rispolverare film gloriosi ma "vecchi" piuttosto che cercare di creare qualcosa di nuovo.

Anonimo ha detto...

Bussisotto

Di registi bravi in giro ce ne sono tanti, ma sono le idee a scarseggiare...la moda del remake sta dilagando un pò troppo (GIUSTAMENNTE...sono ironico...perchè trovare qualcosa di nuovo, quando puoi sfruttare un'idea già utilizzata in precedenza??????)
uff

Marco83 ha detto...

Le strade sono tre:
1) i remake di classici
2) i sequels (vedi la saga di Saw)
3) tentare qualcosa di nuovo.
La terza via è la più rischiosa, ma è anche quella che dà più soddisfazioni al regista e gratifica il pubblico (perchè regala qualcosa di nuovo).

PS: chiedo scusa ma in questo periodo sono superimpegnato e non riesco a postare. Spero la prossima settimana di avere qualche ora libera...

Anonimo ha detto...

Forse uno dei film meno riusciti di Carpenter o forse.......meno ponderati. Va tutto bene ma cade tutto sul montaggio e su alcune parti di regia. Malgrado le idee ci siano sempre esse vengono sviluppate con troppa fretta, purtroppo, lascaindo il film troppo frammentato.
Il remake gode di quegli effetti speciali che son mancati nell'originale (ovvio), la storia e' decisamente piu' fluida e meglio sviluppata dell'originale, tuttavia il remake manca di una cosa importantissima che invece possiede il film di Carpenter: la suspence.

Marco83 ha detto...

A me è piaciuto. Non ai livelli de "Il Seme della Follia", de "La Cosa", ultimamente ho visto il meraviglioso "Distretto 13" e "Il Signore del Male" (parecchio complicato).
E' un film forse più semplice, sicuramente non brilla per il ritmo, ma in alcuni frangenti è molto efficace.
Il remake non l'ho visto e a dire la verità non ci tengo.

kikkispini ha detto...

questo è uno dei primissimi 'horror' che ho avuto il piacere di vedere, da ragazzina..e allora me l'ero letteralmente fatta sotto..comunque, anche adesso che ho parecchie primavere in più sulle spalle, questo film mi piace e mi inquieta, molto più degli attuali prodotti ultasplatter che circolano da qualche anno a questa parte..la nebbia è misteriosa, e cela qualcosa che non si vorrebbe incontrare, e che il regista è bravissimo a nascondere, fino all'ultimo..i personaggi sono persone comuni, non eroi invincibili, o penosi rincoglioniti di turno..la storia è di fantasmi..ma originale (per quel tempo)..non ho neppure preso in considerazione di vedere il remake: adoro il buon vecchio John, e i suoi film, per farmi rovinare tutto da qualcuno che cerca di imitarlo..o semplicemente, di scopiazzare le sue idee geniali, aggiungendo un pò di splatter, e di nudi..

Marco83 ha detto...

Il tuo commento non fa una grinza. Sottoscrivo tutto!

kikkispini ha detto...

voglio farti i miei complimenti per il tuo blog..l'ho scoperto per caso solo da pochi giorni..e mi sono letta in poco tempo TUTTE le tue recensioni..sei veramente accurato, attento e geniale nel descrivere, ma soprattutto nell'analizzare i film..spero che escano presto tue nuove recensioni..sicuramente, scrivere cose tanto pregevoli è un lavoro non da poco, e che necessita di tempo e concentrazione, ma non abbandonare questa tua passione, perchè sei davvero tagliato per farlo..e nella vita non si dovrebbe mai smettere di fare quello che ci riesce bene, e che ci piace! a presto!

Marco83 ha detto...

Ehm ehm grazie troppo buona ^^