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venerdì 18 luglio 2008

Recensione: Il Seme della Follia


Titolo originale: In the Mouth of Madness


Genere: horror
(poco splatter)


Regista: John Carpenter


Stati Uniti 1995



Il detective assicurativo John Trent
viene chiamato a indagare sulla scomparsa
del famoso scrittore horror Sutter Cane.
Le ricerche lo condurranno a Hobb’s End, la cittadina dove lo scrittore
ha ambientato i suoi romanzi.
John, uomo molto realista, dovrà ricredersi: l’orrore esiste.









Costruito con un lungo flashback, il più radicale, pessimista e inventivo film di J. Carpenter è fondato sulla compenetrazione tra realtà e fantasia e diventa un apologo sulla potenza della scrittura.
Apocalittico, ma non privo di ambiguità né di ironia, ricco di invenzioni registiche, scenografiche, sonore (colonna musicale curata dal regista), sapiente nel suggerire l'orrore senza mostrarlo, è una metafora allarmante sull'abominio della società dello spettacolo
e una riflessione critica sul genere cui appartiene
.

Il Morandini



Questo film è l’opera più ambiziosa e complessa di John Carpenter,
quella in cui la sua visione apocalittica, nichilista dell’umanità
e della sua evoluzione raggiunge la sua compiutezza e viene spinta
fino alle estreme conseguenze
.

Movieplayer.it



Il film è ricco di momenti di fantasia e di visionarietà e, senza eccessi splatter o sessuali, la pellicola si sviluppa in modo da creare un'intelligente esperienza horror che mixa incubi, realtà e fantasia.

EXXAGON.it








Vuol sapere qual è il problema di questo posto,
e della religione in generale?
Non è mai riuscita a comunicare la cognizione dell’orrore. Cerca di ottenere la disciplina con la paura,
ma non ha capito la vera natura degli esseri umani.
Nessuno li ha mai capiti abbastanza per renderli reali.
Non si può dire lo stesso dei miei libri.
Hanno venduto più di un miliardo di copie.
I miei libri sono stati tradotti in diciotto lingue.
Sono più quelli che credono nella mia opera
che quelli che credono nella Bibbia.

Questo libro farà letteralmente impazzire.
Preparerà il mondo per il cambiamento,
trarrà la sua forza dai nuovi lettori e dai nuovi credenti,
è questo quello che conta: la fede.
Quando la gente comincia a perdere la capacità di vedere la differenza tra fantasia e realtà le creature del passato possono iniziare il loro viaggio di ritorno;
più numerosi sono quelli che credono più veloce
è il viaggio, e considerando quanto hanno venduto
i libri precedenti questo avrà moltissimi lettori.


VUOLE VEDERE?



Sutter Cane








La prima (e unica volta) che vidi questo film… saranno stati sette-otto
anni fa. Malgrado il tempo trascorso il ricordo di molte scene
era ancora intatto (ne parleremo più avanti). Non ero per niente patito
di horror, eppure questo film mi aveva rapito. Pur con una scarsa, scarsissima conoscenza della cinematografia dell’orrore, avevo intuito
di trovarmi di fronte ad un prodotto di qualità, nettamente superiore
alla media. Carpenter non sapevo nemmeno chi fosse…


Passato tutto questo tempo mi sembrava più che doveroso “rispolverare” questo gioiello. Meritava una visione più attenta, dopotutto in questi ultimi due anni mi sono fatto una piccola ma significativa cultura horror. Anche su John Capenter, ovviamente. Ho visto 1997: Fuga da New York, Christine – La macchina infernale (ma mi sono perso il finale perché il DVD era difettoso…), La Cosa, The Fog, Masters of Horror: Cigarette Burns (evidente debitore di questo film), Vampires.
Mi mancano ancora Distretto 13, Essi vivono, Halloween,
Il Signore del Male.


La mia opinione positivissima su questo film è immutata, anzi,
si è consolidata: a mio avviso è un capolavoro, o comunque si avvicina
molto alla perfezione. Navigando un po’ ho letto qualche opinione discordante, pensavo di trovarmi di fronte a pareri unanimi, e invece
non è stato così. Poco importa, quello che conta in fondo è che sia piaciuto
a me… e tramite la mia recensione cercherò di invogliare alla visione
chi non l’ha visto e magari spero di far cambiare idea a chi non lo giudica
un ottimo film.




Secondo me abbiamo a che fare con due film. Il Seme della Follia infatti si può dividere in due parti.
La prima parte è reale, concreta. La seconda è pura immaginazione, delirio. Lo spartiacque tra i due tronconi di film è la visita di John Trent
a Hobb’s End. Ma procediamo con ordine.


John Trent è un abilissimo detective assicurativo. Il suo mestiere
è scoprire le truffe, e lui ci riesce alla grande. La scomparsa del celebre scrittore di libri horror Sutter Cane appare come la più classica trovata pubblicitaria per sponsorizzare l’ultimo libro, In the Mouth of Madness.
Jackson Harglow, il dirigente della casa editrice, affida al nostro l’incarico di ritrovare lo scrittore.
Ad accompagnare John nella ricerca c’è Linda Styles, esperta dei libri
di Cane.




Si dice che i libri di Sutter Cane possano condurre le persone alla pazzia, ma John è molto scettico. Troppo scettico. E’ il classico uomo concreto, ancorato alla realtà, testardo e ostinato, fermo nelle sue convinzioni.
Verrà aggredito da un uomo (l'agente di Sutter Cane, uscito fuori di senno). Persone strane si avvicinano a lui.
Incubi terrificanti cominceranno a turbare il suo sonno.
Ma lui rimane quasi indifferente, a John queste sembrano coincidenze.




Osservando le copertine dei libri di Cane John riesce a tracciare
una mappa che conduce a Hobb’s End, una cittadina del New England,
che si credeva essere solo un luogo di finzione dei romanzi.


La visita a quella cittadina cambierà per sempre la sua esistenza.
La sua vita sprofonderà nell’incubo, nel terrore, nella follia.
Tutte le sue certezze si sgretoleranno. Le sue convinzioni su ciò che è reale e sulla finzione verranno spazzate via come un castello di carte
in balia di un tornado.





John esiste davvero o è solo una pedina nelle mani di Cane?
La sua vita reale incomincerà ad intrecciarsi con le vicende narrate
nei libri di Cane, distinguere tra realtà e incubo oramai è impossibile.




Prima era lui quello che non credeva, ora nessuno crede a lui.
Da “sano in un mondo di pazzi” ora John è “il pazzo che nessuno ascolta”.




Non mi va di approfondire cosa succede nella cittadina di Hobb’s End
e cosa accade nei minuti successivi, perché proprio qui sta il bello del film
a mio avviso, e lascio a voi il PIACERE di gustare le trovate di Carpenter.




Alcune scene (come dicevo nell’introduzione) rimarranno impresse
per sempre nella memoria. Cinque su tutte (ma credetemi ce ne sono
molte altre, questo è solo un piccolo assaggio).




OCCHIO AGLI SPOILER!!!


L’assalto dell’uomo con l’ascia (fantastica perché imprevista, spezza infatti la tranquilla chiacchierata in una tavola calda).


Il ciclista zombie (troppo inquietante).


L’incontro di John con Sutter Cane.


La disperata fuga di John da Hobb’s End. Il nostro fugge dagli abitanti
di Hobb’s End che tentano di aggredirlo ma una volta intrapresa una strada ritorna al punto di partenza. Questa è la scena che mi aveva colpito di più
e che in questi anni è rimasta impressa alla perfezione nella mia memoria.


Il finale (e qui non entro nei particolari).




Carpenter riesce a creare la tensione, tiene incollato lo spettatore
allo schermo grazie alle scene precedentemente segnalate
e con l’apparizione (dosata con sapienza) di creature orribili, una sorta
di vedo-non vedo che lascia spazio all’immaginazione dello spettatore.
Le atmosfere lovecraftiane prendono vita e rapiscono.


Il successo del film è anche merito di due protagonisti.
Sam Neill si cala nei panni di John Trent, risultando credibilissimo.
La sua prova diviene sempre più notevole nel proseguire del film,
quando tutte le sue convinzioni crollano e si trova di fronte a qualcosa
di inspiegabile.
Fantastico poi negli ultimi minuti. Guardare il finale per credere.
Prima di questo film Neill mi risultava antipatico, non so spiegarmi
il perché (come Denzel Washington prima di vedere Training Day).




Jurgen Prochnow dà vita a un personaggio che appare solo per poche scene, ovvero Sutter Cane, e nel poco tempo disponibile riesce a conferire un carisma, un fascino magnetico allo scrittore-guru che calamita l’interesse dello spettatore.




In conclusione, perdonatemi la sparata (che poi tanto sparata non è…) giudico Il Seme della Follia uno dei migliori horror della storia, sicuramente uno dei migliori dieci che abbia visto, forse anche uno dei film più belli della storia del cinema (perché se un film è bello, horror, thriller, comico o drammatico che sia è sempre bello!), sicuramente un film
da vedere assolutamente.




Voto Finale: 10 e lode



Scheda dell'IMDb

6 commenti:

Unknown ha detto...

Sono lieto che ti sia piaciuto. Perchè io stravedo per Carpenter e il suo cinema (anche nei film meno riusciti). E IL SEME mi pare tra le sue cose più centrate, un mix di King e Lovecraft assai riuscito. E perfino Sam Neil (attore che non mi ha mai convinto) qui funziona.

Anonimo ha detto...

Bussisotto:

questa è, in assoluto, la tua recensione migliore Marco!!!
Assolutamente perfetta e piena di informazioni.
Concordo su tutto!
Forse io, che sono un pò meno largo di voti (ma esagero), gli avrei messo un 7 e mezzo, ma è un punto di vista!!

Marco83 ha detto...

x Luciano: tutti i film di Carpenter che ho visto sinora mi sono piaciuti (Fantasmi da Marte un pò meno degli altri, ovvio).
Tuttavia mi manca ancora qualche film importante, è una lacuna che prima o poi dovrò colmare.

x Bussy: grazie dei complimenti.
O tu sei piuttosto stretto o io sono di manica larga... comunque su una cosa siamo d'accordo: questo è un grande film, forse il migliore di Carpenter

Anonimo ha detto...

Bussy
ovviamente io considero "Halloween" come capolavoro di Carpenter (anche se alcuni sono legatissimi a "Fuga da New York"),in tutti i casi...si: è uno dei migliori del nostro John :o)

fire ha detto...

il miglior film horror mai fatto secondo me,non c'è niente in confronto,purtroppo non ha mai avuto successo tra il pubblico ma forse è meglio cosi,solo in pochi possono capire la genialità di questo film e del grande john carpenter

Anonimo ha detto...

Bello Bello bello, ho visto questo film molte volte. Non mi piacciono gli horror, anzi essendo io molto pauroso in genere li detesto, ma mi sono sempre piaciuti molto i libri di Lovecraft e questo film e' uno spettacolo. Tra le scene indimenticabili "Sutter Cane come un libro aperto" ;)