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venerdì 14 settembre 2007

Recensione: Mr. Vendetta (Sympathy for Mr. Vengeance)


Titolo originale:Boksuneun naui geot

Genere: thriller drammatico

Regista: Park Chan-wook

Corea del Sud 2002


Ryu, un ragazzo sordomuto, è in difficoltà. La sorella necessita di un trapianto. Ma lui non ha soldi e non può donare il suo rene perché non compatibile. Decide così di rivolgersi a un’organizzazione criminale di traffico di organi. Ma resta fregato.
Si trova il rene, ma mancano pur sempre i soldi: su consiglio della sua ragazza decide di rapire una bambina. Ma il rapimento finisce male: la bambina muore. Il padre cerca la meritata vendetta...






"So che sei un bravo ragazzo. Ma dovrò ucciderti.
Sai perché dovrò ucciderti? Perché non posso perdonarti.
Lo capisci questo?"

(Park Dong-jin / Kang-ho Song)



Questo è il primo episodio della Trilogia della Vendetta del regista coreano (un genio, un dio) Park Chan-wook.

Come da consuetudine, prima di acquistare e vedere il film mi sono informato su Internet circa l’opinione pubblica sulla pellicola. I critici lo hanno osannato. I miei colleghi sui blog e sui siti di cinema lo hanno promosso non a pieni voti, sottolineando che Old Boy è migliore.
E io non sono d'accordo su questo. Nessun paragone é più sbagliato. Perché
Old Boy è un altro tipo di film. A mio modesto parere sembra quasi un fumetto (infatti è ispirato a un manga). L'ironia e il black humour prevalgono.

In Mr. Vendetta c'é poco da ridere. Lo spettatore è spiazzato e non sa per chi parteggiare.
Tutti hanno ragione. E tutti hanno torto.
Una cosa sola è certa: le loro azioni, giuste o cattive che siano (dipende dal nostro punto di vista, dalla nostra coscienza) si pagano con il sangue.

Lo sfortunato Ryu decide di rapire una bambina, ma questa accidentalmente muore (un disperato che rapisce un bambino, ma il piccolo muore: vi ricorda qualcosa? e poi dicono che il cinema è finzione...). Il padre, uomo che dopo la morte della figlia rimane completamente solo (la moglie lo ha lasciato quando gli affari andavano male, la bambina era l'ultimo suo caro affetto, possiamo così capire la sua rabbia e disperazione) medita vendetta. E' la sola unica cosa che può "soddisfarlo".
Ma avrà pace dopo averla ottenuta???. Guardate il bellissimo e drammatico finale per capirlo.

Questo è un film lento. Ma non intendo dire che questo sia un difetto. E' un film tutt'altro che frenetico come Old Boy , è più ragionato, più riflessivo, più delicato, si sofferma molto sulla bellezza delle immagini (Park Chan-wook ci sa fare: nei suoi studi giovanili può vantare corsi di estetica, e guardando questa pellicola capirete come il regista sappia maneggiare con cura la macchina mostrando allo spettatore immagini meravigliose, un piacere per gli occhi, pura poesia).

La violenza? Non mi sento di dire che questo sia un film violento. Ho visto decine e decine di film horror e quindi qualche tagliuzzo con un coltello, sprangate in testa, sangue che schizza a metri da una giugulare perforata e una tortura con elettroshock non mi spaventano più di tanto... mi disturba di più la tortura e la violenza psicologica, quella sì, l’esposizione dei sentimenti di rabbia, dolore, sofferenza, disperazione, impotenza di fronte alla brutalità dell'uomo, alla sfortuna di una condizione economica tutt'altro che agiata...

Secondo me è più straziante osservare la faccia del padre che vede il cadavere della propria bambina, sua unica ragione di vita... o il fratello che vede la sorella soffrire atrocemente e non sa come aiutarla... piuttosto che la violenza esplicita.
In questo senso è un film che colpisce lo spettatore più volte nello stomaco, senza mostrare troppo sangue, e l'esposizione di questi sentimenti avvicina affettivamente lo spettatore ai disperati protagonisti.

E' un film più complesso di Old Boy: se quest'ultimo a mio avviso è un puzzle, con pezzi che pian piano si riuniscono, questo Mr. Vendetta lo considero un domino, con azioni legate una all'altra, con la vendetta come filo unico conduttore, violenza che causa altra violenza, morte che semina morte, e così via: tutti vengono investiti da questa furia cieca e distruttrice, la vendetta probabilmente non è la cura migliore, ci viene da pensare. Ma forse è un "diritto" di fronte a tanta sofferenza. Un sentimento che affascina.

Alcuni punti rimangono oscuri allo spettatore. Non sono punti salienti, per carità, ma qualche interrogativo rimane sospeso. Come ha fatto Ryu a rapire la bambina? Come ha fatto al polizia a capire che Ryu è il colpevole? Come riesce il papà della bambina a trovare il nascondiglio di Ryu? Sono domande che non trovano risposta, forse è un film che va visto più volte, comunque non sono domande fondamentali alla fine di comprendere il senso del lavoro di sua Maestà Park Chan-wook.

Tarantino ha detto di ammirare Park. E te credo. Questi film a mio avviso sono superiori a Kill Bill (che è pure uno dei mie i film preferiti), o forse sono solo più "eleganti" e profondi: rimane il dubbio, perché abbiamo a che fare con stili di vita e culture differenti, quella occidentale e quella della cinematografia orientate. Comunque li consiglio vivamente a tutti.

Ultimo avviso: ripeto per l'ennesima volta che il regista sacrifica l’azione alla psicologia dei personaggi e alla drammaticità della vicenda; scordatevi quindi l'adrenalina di Old Boy.

Due film quindi distanti, profondamente diversi, resta la regia di un regista davvero grandioso, a mio modesto parere.


Voto Finale: 10 e lode



Scheda dell'IMDb

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