Google

Benvenuti
nel mio blog.

Se le mie recensioni vi sono state utili, se vi sono piaciute,
se non siete d'accordo, lasciate un segno del vostro passaggio.
E' gratuito e libero.

Per una corretta visualizzazione dei contenuti, è consigliabile utilizzare Mozilla Firefox come browser, e scegliere l'opzione Visualizza-> A tutto schermo.

Grazie.


giovedì 13 settembre 2007

Recensione: Sole Rosso


Titolo originale: Soleil rouge

Genere: western

Regista: Terence Young

Francia-Italia 1971


U
na spada giapponese destinata al presidente degli Stati Uniti come regalo viene rubata: un valoroso samurai e un bandito tradito dai suoi compagni si mettono alla sua ricerca, con soli sette giorni di tempo per ritrovarla.



Ecco una recensione "per pochi intimi", ma in cuor mio doverosa.
Doverosa perché voglio rendere omaggio ad un grande attore, che ho visto all'opera per la prima volta (mea culpa) quest'inverno nel bel film di guerra Quella sporca dozzina: sto parlando dell'immenso Charles Bronson.

Apro una parentesi doverosa: per quanto riguarda il genere western, devo pronunciare un altro mea culpa, perché fino a poco tempo fa non lo consideravo granché. Da "immaturo" qual'ero (cinematograficamente parlando) ignoravo l'immenso patrimonio che questo genere costituiva per il cinema, per non parlare delle opere del nostro Maestro Sergio Leone. Poi quest'inverno... su Sky, in omaggio al grandioso compositore di colonne sonore Ennio Morricone in profumo di Oscar, hanno trasmesso i capolavori cosiddetti spaghetti-western: purtroppo ho potuto vedere solo Il buono, il brutto e il cattivo, ma é bastato perché scattasse il colpo di fulmine.

Chiusa la parentesi, e tornando al nostro film, lo definirei come un bel viaggio nell'assolato west con due personaggi così diversi tra loro e pure così carismatici che riescono entrambi a finire nel cuore dello spettatore: il fuorilegge con la faccia da schiaffi interpretato da Bronson e il diligente samurai interpretato da Toshiro Mifune.

L'orgoglio, la serietà e l'onore del samurai sono contrapposti alla furbizia, alla scaltrezza e all'egoismo dell'inaffidabile bandito, che più volte tenterà di sfuggire al suo compagno di viaggio, senza mai riuscirci. Entrambi si scopriranno, si conosceranno, ed impareranno ad ammirarsi a vicenda, finiranno quasi per diventare amici: momento clou quando Bronson, dopo l'ennesimo sgarbo al samurai, gli dice più o meno "nonostante mi comporti così nei tuoi confronti, sappi che per sei un grande uomo" mentre il samurai, sinora sempre impassibile e serio, gli risponde "tu invece sei un figlio di p******".

Questo è il vero punto di forza del film. Bella la contrapposizione di valori, gli opposti modi di vedere la vita dei due protagonisti. Le due culture. Bronson vive alla giornata. Il samurai vive per servire. Per lui c'é solo il dovere. O la morte (tramite harakiri).

Completano il cast la bellissima Ursula Andress e un carismatico Alain Delon nei panni dell'arrogante capo dei banditi.

Un'ultimo appunto: ho letto da qualche parte che questo film ha attirato polemiche causa alcune scene di nudo... che dire, in effetti quelle scene mi sono sembrate un pò gratuite, ma poco importa, i meriti del regista surclassano i suoi (pochi) demeriti.

Se siete appassionati di western, ma non avete ancora visto questo film, ve lo consiglio, dategli un'occhiata!


Voto Finale: 8

Scheda dell'IMDb


Nessun commento: