Il Cagliari è salvo.
Dopo una rimonta che sa molto di leggenda i miei amati alfieri rossoblù hanno conquistato una strameritata salvezza.
Ma facciamo un salto indietro.
Cosa scrivevo in un post datato 15 gennaio 2008?
“Sul campionato in corso c’è poco da dire… siamo la barzelletta
del campionato. Sinora.
Io spero in un’inversione di marcia.
Se i ragazzi mi sentissero direi loro “Sono sempre al vostro fianco, l’importante è che ce la mettiate tutta. Se si deve andare in B pazienza,
ma l’importante è combattere con il coltello tra i denti.
Non siamo tanto più scarsi di altre formazioni di A!
Grinta, carattere, cuore: onorate questa maglia rossoblu!!!”
Evidentemente i calciatori del Cagliari seguono questo mio blog.
Scherzo, ovviamente, però… hanno messo in pratica le mie parole,
che poi non sono altro che le richieste di tutti i tifosi che hanno seguito sempre e comunque la squadra.
A gennaio la situazione era nera, quasi disperata.
Purtroppo la seconda avventura di Giampaolo si è rivelata un mezzo flop, la squadra pur giocando bene non concretizzava, e di fronte a una minima difficoltà crollava.
La sconfitta interna con
della stagione. Anzi no. Il peggio doveva ancora arrivare.
L’ennesimo ritorno di Sonetti non ha sortito gli effetti sperati, tutt’altro… la squadra è sprofondata nel baratro, zero gioco, zero motivazioni,
lo spettro dell’ultimo posto (malgrado fossimo appena a metà campionato) aleggiava pesantemente.
Poi è arrivato Lui.
Questo signore ha allenato il Cagliari per una breve parentesi
qualche anno fa, ma non ha avuto molta fortuna.
Era subentrato a Arrigoni (che a sua volta aveva sostituito Tesser, esonerato dopo una giornata!), la squadra giocava benino,
ma non c’era verso di mettere la palla in rete.
Questo signore fu allontanato. A malincuore.
Cellino dentro di sé sentiva che gli doveva una seconda chance,
perché tutto sommato la prima non se l’era giocata poi così male.
E poi, in fondo, chi avrebbe potuto prendere le redini di una squadra
che oramai già a gennaio sembrava allo sbando?
Lui ha accettato. Del resto era comunque un treno sul quale
valeva la pena salire.
Niente da perdere e tutto da guadagnare.
Passati quattro mesi definire la sua avventura positiva è dire poco.
Un miracolo sportivo è stato compiuto.
Un partenza fiacca, ko con Udinese e Reggina. Umore sempre più nero.
Eppure quest’uomo ha sempre predicato calma, tranquillità, serenità. Equilibrio.
Tutti lo prendevano per matto. Il suo ritorno non era stato accolto positivamente dai fan rossoblù.
Vorrei vedere tutti quei tifosi (erano davvero tanti) che sul sito del Cagliari l’avevano criticato e insultato, ora, cosa penseranno.
Anch’io in alcune occasioni non mi sono trovato d’accordo
con le sue scelte tattiche, con la gestione dei cambi.
Ma i fatti gli hanno dato ragione.
Finita la partita di Udine se n’è andato in punta di piedi, lasciando la scena e gli applausi ai suoi ragazzi.
E’ un successo di tutti, questa salvezza.
Dei giocatori, innanzitutto.
Ci hanno creduto sino in fondo. Con il cuore e con la testa.
La folle vittoria con il Napoli ha dato la scossa. Da lì si è capito
che questa squadra poteva ancora dire la sua.
Il resto lo ha fatto il mister, con il suo equilibrio e la sua preparazione delle partite.
I ragazzi ci hanno regalato partite memorabili.
La vittoria con il Napoli, appunto, il pareggio (che ci stava stretto)
in casa della Juventus, le sudate vittorie contro Genoa e Lazio,
i preziosi sei punti contro Torino e Atalanta, il pareggio (stretto)
contro
Empoli (abbiamo finito in nove uomini…), Fiorentina e infine Udinese,
la chiave che ha spalancato la porta della salvezza.
E’ anche merito della società.
Si può criticare Cellino per la gestione del mercato, per come silura allenatori e dirigenti in un batter d’occhio, però è indiscutibile
che a questa squadra lui sia affezionato.
Gli acquisti del mercato estivo all’inizio hanno deluso, ma con il passare
del tempo hanno prodotto frutti.
Acquafresca e Matri si sono rivelati giocatori di ottime qualità,
Parola si è inserito alla perfezione nei meccanismi di centrocampo,
Fini ha trovato continuità di rendimento nella seconda parte della stagione, Larrivey purtroppo non ha mostrato quasi nulla, ha buttato via
la sua occasione, chissà se ne avrà un'altra, per Shala meglio interpellare
Chi l’ha visto.
Foggia, croce e delizia di questa stagione (più croce), non mi ha convinto per niente. Peccato, aveva iniziato bene il campionato, poi sappiamo tutti cos’è successo… il posto da titolare lo ha perso, e l’ha ritrovato
in poche occasioni. Da un giocatore delle sue qualità ci aspettavamo
un altro campionato. Auguro anche a lui una seconda chance.
Il mercato di riparazione ha lasciato un po’ perplessi: solo quattro acquisti, Capecchi, Cossu, Jeda e Storari. Sembravano quasi uno scherzo.
La squadra aveva bisogno di un mezza rivoluzione, dal momento che
tutti i giocatori in rosa sembravano spenti e demotivati.
Questi quattro uomini sembravano davvero poca cosa di fronte all’impresa che si doveva compiere per salvarsi. Scalare l'Everest.
Ma in fondo è bastato un solo uomo: Davide Ballardini.
Ha rimesso a posto le cose.
La difesa, resa più sicura dall’innesto di Storari in porta, è diventata
quasi un bunker.
Pisano e Ferri sulla destra, Agostini e Del Grosso sulla sinistra, Bianco, Canini (finalmente ha mostrato cosa sa fare, da quando gli infortuni
lo hanno lasciato in pace il suo rendimento è stato notevole),
il grande vecchio Lopez e Magliocchetti (ottima la prova con il Torino) hanno reso difficile la vita anche agli attaccanti più pericolosi.
Il centrocampo affidato a Biondini (impressionanti le ultime prove),
Conti (leader indiscusso), Cossu (finalmente esploso, ha giocato
con una maturità e un’intensità notevoli), Fini (grande Jolly) e Parola (l’uomo d’equilibrio) ha garantito allo stesso tempo fisicità e fantasia.
Acquafresca è stato il bomber della salvezza, ma non va dimenticato
quello che hanno fatto Matri e Jeda, il folletto che ha dato all’attacco quell’imprevedibilità che purtroppo Foggia ha garantito a intermittenza.
Di Larry ho già detto.
Allenatore, società, squadra.
Mancano i tifosi. Quelli veri. Che hanno sostenuto la squadra
sempre e comunque. Nella buona e cattiva sorte.
Grazie a tutti
a Davide Ballardini.
Sempre e comunque forza Cagliari.
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