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mercoledì 3 ottobre 2007

Recensione: Masters of Horror - Cigarette burns (John Carpenter)



Genere: horror
(medio splatter)

Regista John Carpenter

Stati Uniti 2005


Kirby Sweetman, proprietario di un piccolo cinema e ricercatore di film rari, riceve una grossa offerta da parte di un collezionista per trovare l'unica copia del film maledetto "La fin absolue du monde", diretto da un misterioso regista dell'Est: la ricerca lo condurrà nei meandri dell’orrore puro.







Innanzitutto una curiosità sul titolo (che ci svela il maestro Dario Argento durante la presentazione degli episodi): Cb significa "bruciature di sigaretta", ovvero quei cerchi che appaiono durante la proiezione di film datati (un pò come succedeva nelle "grindhouse", oggi riproposte da Tarantino e Rodriguez nel loro film – quello "intero" uscito in USA).

Le "bruciature di sigaretta" compaiono anche alle persone che vanno alla ricerca del film maledetto oggetto dell'episodio diretto da zio John, il maestro Carpenter, che ritorna sulla scena prendendo spunto da uno dei suoi capolavori, Il seme della follia.
Dovete infatti sapere che la trama è molto simile al film diretto nel 1994 con protagonista uno straordinario Sam Neill, il quale vestiva i panni di un investigatore assicurativo alla ricerca dello scrittore di best sellers Sutter Cane, autore di un libro che aveva il potere di fare impazzire le persone che lo leggevano.

Il seme della follia l'avrò visto 6/7 anni fa, una sola volta (purtroppo), e la mia passione per l'horror non era ancora esplosa ma, senza essere un intenditore (non ho la presunzione di definirmi tale nemmeno oggi, ma ho certamente più esperienza e più film alle spalle), ero rimasto colpito dalla trama, che trasportava il protagonista (e lo spettatore) nell'incubo (a distanza di anni mi è rimasta impressa la scena quando il protagonista cerca di fuggire dalla città, ma percorre all'infinito la stessa strada...), ed un finale tutt'altro che ottimistico.
Insomma, avevo capito di essermi trovato di fronte ad un film geniale.

Però, fatta questa doverosa premessa, ciò non significa che Cigarette burns sia una pura scopiazzatura de Il seme della follia. Mi è comunque difficile fare un paragone, perché appunto ho visto il capolavoro (o meglio, uno dei tanti...) di Carpenter troppo tempo fa per ricordarmene... di conseguenza recensirò Cb come un film "a parte".

Detto della solida trama, successo di questa pellicola è anche merito del cast. Tutti in parte, dal protagonista (tutt'altro che un "eroe senza macchia", quindi credibile), un ragazzo incasinato con qualche scheletro nell'armadio, al grande attore tedesco Udo Kier (che avevo già "ammirato" nel film più bello di tutti i tempi, Van Helsing - Dracula's Revenge), nei panni dell'ossessionato (e un pò svitato) collezionista di film rari, per non parlare di una serie di personaggi fuori dagli schemi, come il folle recensore e l'informatore (l'energumeno ipertatuato) francese.

La bellezza dell'episodio, a mio avviso, consiste nell'evoluzione della trama, una discesa nell'incubo assoluto, nella paura, nell'orrore, nel caos, nel quale precipita il protagonista e pure lo spettatore.

E' un horror puro, senza humour, teso all'inverosimile e, fortunatamente (chissà cosa ne sarebbe venuto fuori con un lungometraggio...), senza attimi di tregua o di noia. A differenza dei tre episodi precedenti, che in alcuni momenti avevo trovato un pò noiosetti e banali, questo episodio non concede relax allo spettatore.

E finalmente un pò di sano splatter... il regista non eccede, ma alcune sequenze colpiscono anche lo spettatore più esperto (la decapitazione, il domestico filippino impazzito che infierisce su sé stesso – momento a mio avviso più esilarante che spaventoso – e l'esplosione della follia del vecchio collezionista, che decide di proiettare una pellicola un pò particolare...).
Mettiamo pure un finale all'insegna del caos totale e il gioco è fatto.

E pazienza se qualche domandina non ha trovato risposta (ma l'essere pallidoccio e smunto che il collezionista tiene segregato in casa è un angelo? e alla fine, quando viene liberato e prende le pellicole, dove va? e come fa il nostro protagonista ad uccidere i tre energumeni francesi se è legato alla sedia?), la visione del film soddisfa pienamente lo spettatore amante dell'horror, ma penso anche qualsiasi altro appassionato di cinema.

Questo é possibile perché il buon vecchio John si dimostra capace (non mi stanco di ripeterlo) di angosciare lo spettatore, creando tensione crescente; gli indizi (e i consigli di starne alla larga da parte chi è ben informato...) sulla pellicola maledetta non producono l'effetto desiderato di allontanare il protagonista (e quindi il sempre più curioso spettatore) anzi, lo rendono sempre più ostinato nella sua folle ricerca (autodistruttiva), inconsapevole dei rischi cui va incontro. Perché "La fin absolue du monde" non é solo un film "estremo"... Un pò come il vaso di Pandora, ovvero il fascino di ciò che è proibito e ci è negato conoscere.

E il finale del film, nel quale appaiono scene violente ed angoscianti da "La fin absolue du monde", unite ai flashback nei quali appaiono vecchi fantasmi dei nostri protagonisti, è angoscia pura.

Un capolavoro? Tenuto conto dell'oretta a disposizione, e del budget tutt'altro che ultramilionario, sinceramente non so come Carpenter avrebbe potuto fare di meglio...



Voto Finale: 10 e lode


Masters of Horror: il sito ufficiale della serie

Scheda dell'IMDb



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto un bel po' delle tue recensioni, non soltanto sugli episodi di questa serie, e mi colpisce molto la capacità che possiedi di trovare sempre ogni aspetto positivo di una pellicola, un atteggiamento inviabile per qualsiasi critico. In ogni caso, su questo episodio, il tuo giudizio é letto, approvato e confermato... ciao!

Marco83 ha detto...

Benvenuto nel mio blog.
Hai azzeccato in pieno! In effetti mi sforzo di trovare qualcosa di positivo in qualsiasi pellicola.
Torna a trovarmi!