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lunedì 27 ottobre 2008

Recensione: Grindhouse - Planet Terror



Genere: horror

(maxi splatter)


Regista: Robert Rodriguez


USA 2007



Un gas nocivo si propaga in una cittadina rendendo gli abitanti abominevoli zombi.

Wray, la sua ex-fidanzata Cherry

e un manipolo di sopravvissuti affronteranno l’assalto delle creature affamate.







"Planet Terror è indubbiamente un ottimo film d'autore,

ma non manifesta mai nessun autocompiacimento, né nessuna pretesa autoriale. E' una pellicola cinefila e per cinefili, ricchissima di citazioni

e di auto-citazioni, con attori calati perfettamente nella parte

ed assolutamente credibili.
La sua struttura è costruita perfettamente, proprio anche nella ricerca dell'errore, dell'incongruenza e della ostentata mancanza di perfezione.

Ciò che fa eco ai b-movies e a tutto quel cinema di genere spesso definito artigianale e mal fatto, si trasforma in un'opera accuratissima

e di alto livello.

.....

Planet Terror non è solo un avvincente horror, perfettamente costruito e portato avanti con i ritmi frenetici dei migliori film d'azione.

Esso è soprattutto un film divertente, intelligente, ricco di idee

e di trovate che si susseguono a ritmi vertiginosi.

È un'opera che diverte lo spettatore e che ha certamente divertito

i suoi stessi autori durante la lavorazione.

.....

Planet Terror mantiene tutte le promesse fatte".


Filmscoop.it



"…il film è un susseguirsi di situazioni che rispondono alla domanda

"Lo mostriamo ora o dopo?" La risposta è sempre "Ora!", perché per dopo

c'é sempre qualcosa di più.

Rodriguez presentando Planet Terror sulla Piazza al Festival

di Locarno ha detto che non si trattava di un film intellettuale.

Intellettuale forse non lo è ma colto di sicuro. Perché si nutre

di una cinefilia acuta che rilegge non solo con il gusto un po' onanistico della rivisitazione filologica (come accade ad altri) ma rivitalizza

lo "ieri" con potenti e irriverenti iniezioni di attualità (la presenza americana in Irak).

Rodriguez fonde con sguardo quasi luciferino (godetevi il personaggio

del medico) gli elementi di genere con un'ironia che raggiunge l'iperbole nel cameo di Tarantino. Se però nel film del Maestro A prova di morte si leggeva un eccessivo compiacimento nei confronti dell'aspetto formale dell'operazione, qui si percepisce il piacere di divertire divertendosi ricordando a tutti che il corpo del cinema si è nutrito anche dei film pensati per le Grindhouse, sale dalla doppia programmazione consacrate

al b-movie, una fucina semiartigianale di non secondaria importanza

per la stessa storia del cinema".


MyMovies.it




La storia è chiara. Grindhouse doveva essere un omaggio

alle sale cinematografiche degli Stati Uniti in auge negli anni ‘70.

Lo spettatore, pagando il biglietto, poteva assistere a più film.

Ovviamente si trattava di prodotti a basso costo, i cosiddetti film

di serie B. Trama quasi inconsistente, belle donne, sesso, violenza,

la voglia di scioccare il pubblico, di infrangere i tabù, di mostrare qualcosa

di estremo: parliamo di Exploitation.

Nelle Grindhouses venivano proiettati anche film italiani, e sono proprio

i nostri cari b-movies ad avere ispirato l’opera di RR.

Un omaggio ai lavori di Lenzi, D’Amato, Deodato, Fulci tanto per fare

qualche nome.




Grindhouse = Planet Terror + finti Trailers + Death Proof


Ma non è stato così. Non me la vengano a raccontare. Doveva essere

un prodotto unico ma si è deciso di “dividere” i due film e distribuirli separatamente. Secondo me tutta una questione di business.

La natura dell’operazione del duo Tarantino-Rodriguez è stata così snaturata. Ma poco importa oramai.




Di sicuro non ho intenzione di guardare Death Proof, mi è scappata un’occhiata tempo fa e mi ha fatto venire voglia di cambiare immediatamente canale (malgrado le belle protagoniste…).

Forse era una giornata storta, di sicuro non mi ha fatto

una piacevole impressione. Lo guarderò magari più avanti. Forse.




PT si presenta come un film semplice, quasi banale, di sicuro

non innovativo. Eppure…


Il film si apre con un finto trailer, Machete. Danny Trejo viene assunto per uccidere un politico, ma viene incastrato. Riesce a salvare la pelle

e si vendica, ammazzando tutti. Più semplice di così… Interessante.

Magari più avanti ci faranno un film.




Poi inizia PT. Con la lap dance di Cherry Darling (Rose McGowan). Uao. Chi ben comincia...




Un gas si diffonde. Molte persone vengono contagiate.

I pochi sopravvissuti cercano la salvezza a tutti i costi. Mi pare di avere

già sentito questa storia…




A visione finita ho un attimo pensato e ripensato al perché questo film

mi sia piaciuto così tanto. Perché in fondo non è nulla di originale.

Eppure mi è piaciuto davvero. Evidentemente il regista è riuscito

nel suo intento, catapultandomi indietro nel tempo, quando in Italia

questi film proliferavano come i funghi.

PT è un’“operazione nostalgia”, e nel suo svolgimento ci sono

diversi omaggi e citazioni a opere degli anni ‘70/’80 (che potete trovare

su Wikipedia).


Il primo punto di forza di PT a mio avviso è la scelta del cast.

O meglio dei personaggi del film. Direi tutti interessanti.


Wray è il classico reietto. E’ un uomo solo. Tutti lo guardano storto. Eppure è il “salvatore”, l’unico che può affrontare a testa alta e senza esitazioni l’orda di zombie che si sta abbattendo sulla tranquilla cittadina.

Cherry Darling è una ballerina. Ma con il mestiere ha chiuso,

vuole cambiare vita. In un motel incontra Wray. E’ chiaro che tra i due

c’è stata una storia, ma sicuramente non è finita bene.




Il dottor William Block (grandissimo Josh Brolin) e la moglie Dakota

si preparano per affrontare il turno notturno (scusate il gioco di parole)

in ospedale. Tra i due c’è attrito. La moglie nasconde qualcosa.

E il marito è tutto fuorché un uomo paziente ed equilibrato.


C’è astio pure tra il tenente Muldoon (Bruce Willis) e lo scienziato Abby.

Il tenete reclama il gas DC-2, necessario per la propria sopravvivenza

e dei suoi uomini, ma lo scienziato decide di compiere un gesto scellerato:

libera il gas nell’aria, dando inizio all’epidemia.




Nel corso della storia incontriamo altri personaggi interessanti.

Ad esempio i due fratelli: lo sceriffo Hague e JT, gestore del locale

dove Wray e Cherry incrociano nuovamente le loro strade e i loro destini.


Troviamo inoltre la cantante Stacy Ferguson (ex Black Eyed Peas)

nei panni dell’amante di Dakota, Quentin Tarantino, nei panni di un sadico soldato (un po’ irritante e fastidiosa la sua prova a dire la verità),

Tom Savini (uno dei maggiori esperti in materia di make-up di film horror)

nei panni dell’imbranato vice-sceriffo Tolo.




L’altro pregio è il modo in cui il regista riesce ad alternare scene ultrasplatter, momenti più “lenti” (ad esempio quando Wray

ritrova Cherry), trovate originali (il mitra al posto della gamba su tutte), scene demenziali (Wray che conduce i supersiti alla salvezza alla guida

di una… minimoto) con maestria, senza mai annoiare anche un solo minuto

lo spettatore.




A proposito delle scene truculente… Rodriguez non risparmia niente.

Ma proprio niente. Amputazioni, sbudellamenti, smembramenti,

e chi più ne ha più ne metta.

Non credo comunque che queste scene possano impressionare più di tanto gli horrormaniaci, mentre potrebbero infastidire chi è poco avvezzo

al genere.




"Chi adora tutto quel cinema cui Planet Terror non solo fa riferimento, bensì ne regala una sontuosa celebrazione, amerà questo film.

Piacerà anche a chi, pur non avendo i giusti referenti, sa assistere

ad uno spettacolo con grande apertura mentale e con un grande amore

per il cinema in qualsiasi sua espressione.
Sarà minore, invece, il gradimento da parte di molti delle nuove generazioni, cresciute ed alimentatesi con film pretenziosi

e di scarso valore, ma da troppi additati come capolavori.

Non è dunque difficile capire come mai questo film non abbia avuto

un enorme successo commerciale, tuttavia ci si rammarica

che una pellicola simile alla fin fine venga apprezzata soprattutto,

se non esclusivamente dai fan del genere, anziché riuscire ad incuriosire

buona parte di coloro che da questo contesto sono sempre stati avulsi".


Filmscoop.it




Io credo proprio che il pregio indiscutibile di questo film sia la competenza e la passione che il regista ha messo nella realizzazione. Si tocca con mano.

Ho seguito il film con il sorriso sulle labbra, perché da appassionato

del genere (anche se devo fare ancora molta esperienza) ho sentito

Rodriguez “vicino” a me, un mio “simile”.




A conti fatti possiamo dire: obiettivo raggiunto.



Voto Finale: 10 (alla semplicità, alla genuinità)



Scheda dell’IMDb


martedì 21 ottobre 2008

Recensione: La Terza Madre



Attenzione: alcuni dei contenuti
di questa pagina potrebbero offendere
l'intelligenza di chi legge.



Genere: horror

(molto splatter)


Regista: Dario Argento


Italia 2007



Lo spirito della potente strega

Mater Lacrimarum è stato risvegliato: Roma sarà spettatrice di un’escalation

di follia omicida.

La studentessa Sara è l’unica persona

che può affrontarla e sconfiggerla.






Premessa doverosa.

Secondo me più di qualcuno di voi avrà pensato: questo recensore

non ha cattiveria. Se date un’occhiata alle precedenti recensioni

non sono riuscito a dare un brutto voto. E’ vero, sono troppo buono.

Mi sforzo di trovare qualcosa di positivo persino nei film più anonimi

(non è comunque il caso dei film recensiti in precedenza, tutti godibili).

Beh, dopo questa recensione vi ricrederete.



In tempi di trilogie, remake, prequel, sequel, newquel è mia abitudine NON guardare un film se non ho visto i precedenti che in qualche modo

lo hanno ispirato.

Un anno fa ho ammirato Suspiria, tuttavia non ho visto Inferno,

il secondo capitolo della Trilogia delle Madri, quindi non mi sembrava giusto concludere la trilogia con un pezzo mancante.

Però se continuo a ragionare così vedrò pochi horror “recenti”

(ad esempio non ho visto Halloween di Rob Zombie perché “mi manca” l’originale), e tra l’altro dato che la programmazione Sky non offriva alternative interessanti mi sono buttato sull’ultimo lavoro di Argento.


Non l’avessi mai fatto. Accidenti che brutto film.


Eppure non è un prodotto “inutile”.

Mio papà che ogni tanto segue i film con me (se non si addormenta)

si è spaventato. Ma non per lo splatter, non per la palpabile tensione,

non per le trovate funamboliche del regista. No. Si è spaventato

per causa mia, perché dopo una decina di minuti ho iniziato a ridere.

E non la finivo più.




Perché purtroppo (o per fortuna?) La Terza Madre è un film horror

che regala numerose risate (involontarie).

Volete un esempio? Boh… a dire la verità a una ventina di ore dalla visione non mi ricordo quasi nulla del film.


Vediamo dunque di riordinare le idee (parecchio confuse, dopo la visione di questa barzelletta).


Due studiose aprono un’urna contenente chissà cosa. Una, Sara, si assenta. Dal nulla arriva una scimmia (un macaco, una bertuccia, che diavolo ne so) e tre pagliacci che fanno a pezzi la ragazza. Poi Sara rientra e viene inseguita dall'odiosa scimmietta: le porte sono chiuse ma si sente una voce e le porte misteriosamente si aprono.




Ovviamente Sara viene interrogata dalla polizia (antipaticissimi

gli attori), ma nessuno le crede: alla fine viene rilasciata e va a casa

di un amico.


La gente per strada incomincia ad impazzire. Le scene di isteria sono girate davvero male. Una donna prende un bambolotto (o forse un bambino)

e lo butta giù dal ponte. E rimbalza pure! Due uomini si pigliano a schiaffi. Qualcuno non trova di meglio da fare che prendere una spranga

e spaccare tutto. Qualcun altro piscia sui muri. Qualche cane fa la pupù

per terra e il padrone, evidentemente sotto possessione stregonesca,

non pulisce. Che crudeltà.

Bah, a dire la verità queste sono cose che succedono tutti i giorni...

E giù risate.




A Roma giungono delle ragazze conciate in modo a dir poco ridicolo:

ma non sono un po’ grandi per vestirsi così? Perché fanno le linguacce?

Ah, già, dimenticavo: sono streghe. Le Winx? Magari.

Antipaticissime. Patetiche. Odiose a dir poco. Non vorrei criticarle troppo però, perché ho paura di loro. Di un rito malefico, penserete voi. No. Sanno fare solo pernacchie e sberleffi. E giù altre risate.

Ho quasi i crampi.




Poi incontriamo un prete malato (Udo Kier che finite le riprese ha detto: “ho partecipato al film più schifoso della storia, Van Helsing 3000, eppure anche questo La Terza Madre non scherza in quanto

a bruttezza”), una sensitiva e un altro prete o santone o che cavolo è

(la scena dalla quale è stata presa l'immagine postata qui sotto

è uno dei tanti picchi di comicità del film).

Antipaticissimi pure loro. Ma allora è un vizio.

Beh, almeno la sensitiva è una bella donna. Il tempo di regalarci una scena lesbo (troppo breve, uffa) e la fanno fuori. Lei e l’amica. Che sfiga.

Quanto ben di Dio sprecato.




C’è pure un fantasma. Non facciamoci mancare niente! E’ la mamma della nostra protagonista. Era una potente strega bianca (cioè buona). Aiuterà la figlia nella lotta contro il Male. Perché Sara ha dei poteri,

ma non sa di averli.

Pure il fantasma con le sue ridicole e fastidiosissime apparizioni contribuisce al senso di nausea che nel frattempo ha preso il sopravvento sul sottoscritto. Ora non rido più.




Poi nei sotterranei della città c’è una tutta nuda. Chi cazz'è? .....

Ah già, mi sa che è la Terza Madre. Nella rivista Horror Mania avevano intervistato l’attrice (attrice? ahahahahah) alla quale è stato affidato

il delicato ruolo di impersonare la madre di tutte le streghe: Moran Atias. Gran bella ragazza, per carità. Non so se abbia fatto altri film,

né mi interessa saperlo. Magari ha fatto qualche calendario.

Il suo unico scopo in questo film è mostrare il suo (meraviglioso) corpo.

Per il resto è inutile pure lei.

Oddio, inutile..... rifatevi gli occhi cari lettori cliccando sull'immagine qui sotto!




Alla fine tutti si rincontrano per una grande festa (il sabba delle streghe)

e ne esce fuori un porcaio, un troiaio inenarrabile. C’è quella tutta nuda,

le oche-streghe e qualche demente che urla qualcosa di incomprensibile. Cos’è, un party di Halloween?




Poi muoiono tutti, la nostra protagonista e l’antipaticissimo poliziotto (almeno lo avessero squartato, era il minimo che gli si poteva augurare,

e invece nisba) si salvano e appena escono dai sotterranei.....

si mettono a ridere.

Allora pure loro hanno capito che La Terza Madre è potenzialmente un ottimo film comico. Meglio di decine di Scary Movie.




Il regista deve avere pensato: come trama fa pena, però se ci metto

un bel po’ di splatter molti spettatori sorvoleranno sui difetti.

Voleva buttarci del fumo negli occhi il nostro caro Dario.

Ma ha fallito anche qui. Le scene splatter sono grottesche,

sembrano improvvisate, messe lì a casaccio, e contribuiscono

(se ce ne fosse ancora bisogno) a rendere più penoso il prodotto.




Cosa salvare del film? Le scene di nudo (ma non è un porno, o comunque un film erotico), le scene (ripeto, involontariamente) comiche (ma non è un film comico) e poi? Niente altro.

Ma allora che razza di film ho guardato?

Non doveva essere un horror?


BOH ?????



Le recitazioni? Lasciamo perdere. Asia Argento mi è pure simpatica, si vede che ci mette l’impegno, si sforza (c’ha pure le occhiaie

a dimostrarlo), ma non raggiunge la sufficienza.

Gli altri attori non li conosco ma mi stanno egualmente sulle palle. Tranne le donne, ovviamente. O meglio, quelle che si spogliano. Le altre meritano tutte di morire

nel più atroce dei modi (nel film si intende). Soprattutto quelle stronze delle Winx. Fanculo loro e le loro pernacchie.


Si salva solo la scimmia.




E’ evidente che ho scritto questa recensione in stato confusionale provocatomi da questo abominevole lungometraggio.

Spero di riprendermi e tornare il solito recensore serio ed equilibrato.


Ragazzi, datemi retta: state alla larga da questo film (film?) e recuperate immediatamente Suspiria.

E di corsa.



PS1: vi segnalo una recensione spassosa su LaTelaNera.com;


PS2: non è da me essere così sarcastico, o tentare di massacrare il lavoro di un regista che ha comunque dato tanto al cinema italiano,

ma questa volta non ho resistito alla tentazione.

Scusami Dario, scusatemi fans di Argento.


PS3: le Winx sono fate e non streghe… chissenefrega.



Voto Finale: 3 (dato che si parla del terzo capitolo di una trilogia,

il numero tre era nell’aria, anche se mi sembra troppo alto…

ma mettete caso che le Winx si incazzano di brutto…prrrrrrrrrr)



Scheda dell'IMDb