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lunedì 21 gennaio 2008

Recensione: Cube Zero



Genere: horror fantascientifico
(molto splatter)


Regista: Ernie Barbarash


Canada 2004



Il giovane Eric ha l'incarico di sorvegliare alcune persone tenute prigioniere
in uno strano edifico a forma di cubo
(pieno di trappole mortali).

La sua curiosità lo caccerà nei guai.







Questo film conclude un’ideale “trilogia dei cubi”, iniziata nel 1997
con il film
Cube - Il Cubo e il secondo episodio Hypercube - Cubo 2 (2002), anche se, da quello che ho letto, non è corretto parlare
di
prequel o sequel.
Sono film che hanno in comune solo l’ambientazione, e gran parte
della trama.





Vi consiglio di prendere questa recensione con le molle,
perché non ho visto i primi due episodi, quindi dovrò recensire
questo film come se fosse "unico".


Una sola cosa posso dirvi con certezza: dalle opinioni e giudizi letti
sui vari forum e siti di cinema il primo episodio è ritenuto un gioiello,
e ve lo consiglio.


Devo fare una premessa.
Quando in sala si spengono le luci (è solo una metafora, perché il film
l’ho visto a casa) e appare il marchio
Lions Gate Pictures
le aspettative si impennano.
Film come
Hostel, La casa del Diavolo, la saga di Saw, per fare qualche nome, hanno riacceso l’entusiasmo degli appassionati dell’horror ed hanno avvicinato molte persone (e io sono uno di quelli) al genere
che amiamo.
Confronto ai film citati in precedenza questo prodotto forse non può reggere il paragone, ma resta comunque un film dignitoso.


Rispetto ai due precedenti c’è qualcosa di nuovo.
Abbiamo possibilità di conoscere i guardiani, ovvero coloro
che sorvegliano i prigionieri del cubo.


La partenza, ovvio, è scontata.
Un’ignara vittima, in stato confusionale, è destinata al macello.
Se frugate nei cassettini della memoria, non può non venirvi in mente l’incipit di
Saw 2 (e credo Saw 3
e mi sa pure il quarto).
Pure i colori, la freddezza delle ambientazioni ci riconducono
al nostro caro amico "enigmista".
Però è meglio dire una cosa, tanto per precisare: dato che il primo episodio,
Cube, di Vincenzo Natali, è datato 1997, probabilmente
ha fornito più che uno spunto ai creatori di
Saw.


Poi ci vengono presentati i guardiani: due persone completamente diverse.
Il più anziano, Dodd, è un uomo mediocre, senza personalità;
Eric, il più giovane, molto brillante
ed intelligente, incomincia a chiedersi perché sia lì e quale sia il suo vero scopo.
Il loro compito, dice Dodd, è solo controllare; Eric non si accontenta
e continua a porre domande indiscrete.


Contemporaneamente un gruppetto
di persone si ritrova nel cubo e tentano disperatamene di trovare una via
di fuga, trappole permettendo.
Ma la fiducia reciproca vacilla,
come sempre accade la diffidenza
è massima ed ognuno guarda bene
dal fidarsi dell’altro.
Uno dei messaggi che il film lancia è che forse il vero nemico non risiede nell’altro, ma all’interno di noi stessi…


Le trappole accontenteranno gli appassionati dello splatter.
Corpi sciolti, fatti a pezzi, bruciati, teste che esplodono:
c’è l’imbarazzo della scelta.


Ma non è tanto sul sangue che Cube Zero fa leva.


Il film gioca con lo spettatore;
venendo a mancare molte basi
di elementare logica ci chiediamo:
perché quelle persone sono racchiuse dentro al cubo? Cos’è il cubo?
Chi c’è ai “piani alti”? Il Governo?
Il Pentagono? Gli extraterrestri? Dio?
Perché a chi riesce ad uscire dal cubo viene posta la domanda “
credi in Dio?” e se questi risponde NO
viene arrostito?
Cosa significa il finale (pare che si ricongiunga con il primo film)?
Che fine fanno il nostro protagonista? Dove si trova la stanza nella quale
i due guardiani lavorano?
Dove si trova il bosco (unica ambientazione “esterna”)?


Questo film non dà alcuna risposta, non so se
per un mancanza, forse proprio perché
non vuole fornirne, e lasciare lo spettatore
in balia di mille domande.


Avete letto in molte recensioni precedenti che secondo me non sempre
è necessario fornire le risposte: finali ambigui come quelli di
Audition, C’era un volta in America o Fight Club, tanto per fare
qualche nome, lasciano lo spettatore sbigottito. Ma soddisfatto.


Il problema di questo film,
secondo me, è che espone troppa carne
al fuoco.
Troppe domande, e nessuna risposta. Ma proprio nessuna.
Di “concreto” e lineare in questo film
non c’è niente.


Io non mi sono fatto un’idea ben precisa nemmeno dopo avere letto decine di interessantissime opinioni sulla rete. E non mi sento proprio
uno stupido.

Forse questo (questi tre) film non sono altro che la metafora della vita… forse.



Voto Finale: 6 (?)



Scheda dell'IMDb


7 commenti:

Anonimo ha detto...

Bussisotto:
ciaus Marco!!
Allora, io non ho visto the cube zero, ma solo il primo the cube.
Grande storia da un punto di vista visivo, qualche pecca nella sceneggiatura e nel finale un pò manco e deludente.
Il problema (sempre a mio modestissimo giudizio, si intende) è che, i film successivi (e questo the cube zero, lo è) non hanno alcuna originalità rispetto all'originale!!
Infatti, come tu stesso sottolinei, la recensione va presa con le molle non avendo visto il numero uno!!
Aspetto con impazienza le tue idee nel momento in cui lo vedrai!!!

Marco83 ha detto...

E' vero, mancano di originalità.
In questo film però si tenta di cambiare qualcosa, introducendo i "guardiani" e i "dirigenti" dei "piani alti". Comunque facendo così si crea ancora più confusione...
Sul numero uno ho letto solo commenti positivi... lo metto in lista dei download, anche se è una lista interminabile di film... fino ad ora mi sono procurato "Fantasmi", "Il buio si avvicina", "Inferno", "Hellraiser" e "Maniac". Devo però ancora vederli.
"Il cubo" mi incuriosisce anche se ho detto che questi film pieni di interrogativi e nessuna certezza mi lasciano un pò perplesso...

Deneil ha detto...

non sapevo nemmeno dell'esistenza di un terzo capitolo...comunque il primo voglio assolutamente vederlo da anni!lo recupero subito!

Marco83 ha detto...

si tratta sicuramente di horror un pò atipici... questo terzo capitolo non è da buttare, ma se devi scegliere vai sul primo!

Anonimo ha detto...

Il cubo (mi riferisco al primo) è uno dei film + belli ed intriganti che abbia visto (non potete non vederlo). Il fatto che rimangano tanti interrogativi, secondo me, è un aspetto positivo, dato che spesso le certezze illustrate destano perplessità, rendendo il film meno apprezzato. Il fatto di non sapere il perchè del cubo, chi sia l'artefice, la mancata collocazione temporale della trama, desta in chi guarda una curiositò pazzesca e rende il film unico. Anche la scena finale, molto criticata, la trovo ottima. Un finale + esaustivo rovinerebbe, secono me, il film

Marco83 ha detto...

Ciao, benvenuto nel blog.
E grazie x la segnalazione, in poche parole hai riassunto bene il film, si vede che sei competente.
Una curiosità: hai già scritto su questo blog? Chi sei?

Anonimo ha detto...

Sono tuo padre